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L'ultimo discorso di buon anno della regina di Danimarca Margrethe II

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Come ogni anno la regina Margrethe II di Danimarca si è rivolta al pubblico leggendo il suo discorso. Tuttavia, questo sarà il discorso che, forse più di tutti gli altri, rimarrà nella storia poiché è proprio durante lo stesso che la regina ha colto l'occasione per comunicare un importante messaggio, quello relativo alla sua decisione di abdicare. La regina è andata in onda dalla residenza reale ufficiale presso il Palazzo di Amalienborg lo scorso 31 dicembre 2023 alle ore 18. Per chi si fosse perso la diretta, può cercare il video in Youtube o sul sito della televisione danese (dr.dk). Chi di voi non avesse capito parte di o tutto quel che la regina ha avuto da dire e volesse leggerne una traduzione all'italiano, la trova qui sotto. La traduzione è liberamente redatta da me prendendo come riferimento il testo in danese disponibile sul sito della casa reale danese. Non si tratta di un lavoro "autorizzato", ovvero richiesto da e svolto in collaborazione con la casa reale. Proprio per questo motivo, il dipartimento responsabile della comunicazione della casa reale mi ha conceduto il consenso di pubblicarla [Jeg deklarerer, at oversættelsen dansk-italiensk af Dronningens nytårstale er en uautoriseret oversættelse – altså: at Kongehuset ikke har oversat den, men mig.]

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Abbiamo appena festeggiato la bella festa del Natale con l'albero di Natale, candele accese e bambini pieni di aspettative. Durante il periodo più buio dell'anno ci pensa il Natale ad illuminare. Il nuovo anno è alle porte ormai. Questa sera festeggiamo la vigilia dell'anno nuovo. Davanti a noi ci attende un anno pieno di aspettativa, ma anche di preoccupazione perché stanno succedendo cose terribili nel mondo.

Alcuni anni sono ben fissati nella nostra coscienza perché li associamo a eventi precisi.

L'anno 1943 lo ricordiamo per il salvataggio degli ebrei danesi. Successe nell'ottobre di ottanta anni fa.

Cosa dobbiamo fare quando persone senza alcuna colpa vengono aggredite?

La popolazione danese sapeva cosa fare allora. Civili comuni aiutarono in modo del tutto spontaneo le loro genti, avvisando il vicino, nascondendo il collega, e portando famiglie in sicurezza in Svezia. Gran parte degli ebrei danesi riuscirono a fuggire dal genocidio nazista.

Quando la Danimarca venne occupata, mio nonno Christian X espresse chiaramente quello che doveva essere l'atteggiamento della popolazione: "Gli ebrei erano e sono cittadini rispettati nella società danese. Quando ci conosciamo l'uno con l'altra, possiamo anche riuscire a vivere nei reciproci destini. La conseguenza piuttosto naturale è un sentimento di compassione e voglia di aiutare.

L'anno da cui ci congediamo questa sera, il 2023, verrà ricordato per l'orribile attacco terroristico sui civili in Israele. È incomprensibile.

Orribile è anche la guerra che ne è risultata dopo. Qui non c'è alcuni vincitore, ci sono solo perdenti. Le donne e i bambini non hanno scelto la guerra, ma ne pagano il prezzo. Persone senza alcuna colpa sono le prime vittime. Non solo nel lontano Medio Oriente, ma anche in Danimarca.

La guerra fa sì che l'antisemitismo si diffonda ancora una volta. È un peccato e una vergogna.

Questa sera voglio darvi il consiglio inequivocabile di trattarci tutti, l'uno con l'altra, con rispetto, in Danimarca.

Dobbiamo avvicinarci gli uni con gli altri, non allontanarci. Dobbiamo ricordarci che siamo tutti esseri umani. Vale sia per gli ebrei che per i palestinesi.

Sia gli ebrei che i palestinesi in Danimarca hanno paura quando squilla il telefono. Ci sono brutte notizie sulla loro famiglia?

I rifugiati ucraini conoscono la stessa ansia.

L'anno 2022 verrà sempre ricordato come quello dell'assalto in Ucraina. Quest'anno la guerra continua con la stessa forza e con grande perdita di vite umane. Anche se al momento l'attenzione è rivolta verso il Medio Oriente, non si deve dimenticare la lotta degli ucraini per la libertà.

Il supporto danese significa molto per la gente ucraina. Questo è stato chiaro quando il presidente Zelenskyj visitò la Danimarca la scorsa estate. Possiamo esserne orgogliosi.

Il mio discorso di fine anno questa sera è diretto a tutti coloro che festeggiano il nuovo anno nell'ombra del terrore e della guerra.

Non sono solo la guerra e i conflitti che fanno un futuro insicuro.

Il tempo sembra impazzire in molti modi. Sembra ingestibile e spaventa.

In giro per il mondo la gente viene colpita in modi diversi. I più ricordano sicuramente che qui a luglio ha fatto freschetto ed ha piovuto. Il 2023 è stato l'anno più umido nella storia meteorologica danese. Ma per tutta la terra luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi di sempre.

Il mese scorso la Nazioni Unite hanno pubblicato un nuovo rapporto sul clima. La gravità è chiara. Il clima del pianeta sta cambiando più velocemente di quanto si pensasse.

Dobbiamo per forza fare i conti con il cambiamento climatico. Le conseguenze non sono solo future. Sono già qui e sono violente.

La maggior parte delle persone in Danimarca ne è totalmente consapevole, anche se per alcuni è stato difficile realizzarlo pienamente.

Ora dobbiamo trovare la speranza e la volontà di fare qualcosa.

A inizio dicembre c'è stato l'incontro COP sul clima a Dubai. Il principe ereditario ha partecipato insieme ai ministri danesi.

La Danimarca è una terra ricca con una voce internazionale importante. Questo è un dovere.

Disponiamo inoltre di numerose soluzioni tecniche necessarie. Mi rende orgogliosa che ricercatori e aziende danesi stiano contribuendo a creare un futuro in cui ci prendiamo cura del nostro pianeta e della natura.

In quest'ultimo anno si è parlato molto di “intelligenza artificiale”. Una nuova tecnologia che sarà in grado di cambiare le nostre vite in modi che difficilmente possiamo immaginare. Ma come? Quali potrebbero essere le conseguenze? Forse può migliorare la nostra società, ma saremo in grado di controllarla?

Dobbiamo essere entusiasti oppure preoccupati? Penso che dobbiamo essere premurosi e attenti.

La nuova tecnologia è appunto "artificiale". Non pensa da sola. Si nutre di quello che le persone hanno già creato.

L’intelligenza artificiale ci lascia con una domanda fondamentale: “Che cosa rende noi esseri umani così speciali?”

Noi esseri umani abbiamo speranza e curiosità. Abbiamo empatia e creatività. Abbiamo l'abilità di creare e di pensare da soli. Questo è ciò che ci ha portato lontano. Non dobbiamo dimenticarlo.

La tecnologia e le macchine hanno da tempo preso il posto di gran parte del lavoro manuale. Tuttavia, ciò non significa che noi esseri umani stiamo con le mani in mano.

Ho notato che molti hanno ritrovato un hobby o un lavoro artigianale. Probabilmente è iniziato durante la crisi del coronavirus, ma non si è più potuto farne a meno, almeno questo vale per me. Ci si sente a proprio agio quando si ha un capo da cucire o qualcos'altro tra le mani. Vale per tutte le fasce d'età.

Per molti di noi, tenere le mani occupate è un'attività ricreativa. Per altri è una condizione di vita, una professione.

Questo vale per chi posa i mattoni, fa passare i cavi, dipinge i muri delle case dove viviamo, per coloro che costruiscono le turbine eoliche così otteniamo energia pulita. Vale per coloro che si prendono cura di noi quando siamo ricoverati in ospedale, o per coloro che ci curano quando non siamo più in grado di farlo da soli.

Si tratta di attività tutte che richiedono abilità, conoscenze e formazione e che, quindi, meritano rispetto.

Il buon artigianato è un piacere da sperimentare. Far caso ad un muro ben costruito, guardare una parete bianca e ben dipinta, ammirare un mobile dove il legno è stato trattato con cura e perspicacia, mi riempie ogni volta di gioia.

L'anno 2023 lo ricorderemo come l'anno in cui abbiamo potuto festeggiare che mio nipote, il Principe Christian, ha compiuto diciotto anni. Penso sia stato un grande e bel giorno per lui. Si è mostrato in un modo che ha reso tutta la sua famiglia orgogliosa di lui. Lo hanno circondato belle persone, giovani pieni di aspettative e allegri provenienti da tutto il regno e ha tenuto un discorso che ha ricevuto grande rispetto. Questo ha reso orgogliosa la sua nonna.

Il Principe Christian ha detto le cose com'erano. Non lo si faceva molto quando io ero giovane. Oggi i giovani si permettono di mostrare che a volte posso essere insicuri. Questa apertura è una forza, che noialtri dobbiamo ammirare e da cui possiamo imparare.

Tutti conoscono la parolina "grazie". È una bella parola sia da dire che da sentire. In questa parola risiede la consapevolezza che un essere umano non è solo. È anche la parola che utilizziamo quando facciamo gli auguri per l'anno nuovo: Grazie per l'anno passato!

Grazie per la cordialità e l'ospitalità che incontro ovunque in Danimarca.

Nel Regno danese siamo tre paesi e tre popoli. Ognuno di noi ha la propria identità e cultura e ciascuno la propria lingua, ma siamo legati da una storia comune e siamo connessi come persone.

Stasera vorrei augurare un felice anno nuovo a tutti in Groenlandia e a tutti nelle Isole Faroe un felice anno nuovo. Spesso il mio pensiero va verso nord, a questi due Paesi e a queste due popolazioni con un ringraziamento per tutto quello che mi hanno dato nel corso degli anni.

I miei auguri di anno nuovo vanno anche ai danesi nello Schleswig meridionale e ai tanti altri danesi che vivono e lavorano all'estero.

In occasione del cambio dell'anno ringrazio anche tutti nella Difesa, Polizia e nei Servizi di emergenza. State compiendo uno sforzo ammirevole e assolutamente indispensabile per il nostro Paese.

Questa sera il mio ringraziamento è piuttosto speciale. Grazie per tutto il calore e la devozione che io e la mia famiglia abbiamo ricevuto in tanti, tantissimi, anni.

Tra quattordici sarò stata regina di Danimarca per cinquantadue anni. Tutto questo tempo non può che lasciare traccia su ogni persona, anche su di me! Il tempo passa e gli acciacchi sono sempre di più. Non si riescono più ad affrontare le cose che si riusciva a fare una volta.

A febbraio di quest'anno mi sono sottoposta ad una vasta operazione alla schiena. È andata bene grazie alla bravura del personale sanitario, che si è occupato di me. Naturalmente l'operazione ha concesso anche l'occasione di farsi dei pensieri sul futuro, su se non fosse l'ora di lasciare le responsabilità alla prossima generazione.

Ho deciso che questo è il momento giusto. Il 14 gennaio 2024, cinquantadue anni dopo aver succeduto il mio amato padre, lascerò la carica come regina di Danimarca. Lascio il trono a mio figlio, il principe ereditario Frederik.

Questa sera voglio innanzitutto ringraziare. Voglio ringraziare per il calore coinvolgente e il supporto, che ho ricevuto in tutti questi anni. Un grazie va ai governi che sono cambiati, con i quali è sempre stato gratificante lavorare insieme, e al Parlamento danese, che mi ha sempre accolta con fiducia.

Il mio ringraziamento va a tutte le tante, tantissime persone che, in occasione di eventi speciali, così come nella vita di tutti i giorni, hanno circondato me e la mia famiglia con parole amorevoli e pensieri. Ognuno di questi anni è stato la perla della collana.

Il supporto e l'assistenza che ho ricevuto nel corso degli anni sono stati determinanti affinché potessi svolgere il mio incarico. Spero che la nuova coppia reale venga accolta con gli stessi fiducia e affetto che ho ricevuto io.

Se lo meritano! La Danimarca se lo merita!

​Voglio così terminare il mio ultimo discorso di buon anno con le parole, che sono solita usare:

Che Dio benedica la Danimarca

Che Dio benedica tutti voi

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