Wefood: il primo supermercato di eccedenze alimentari
- 08 Marzo 2016
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In queste ultime settimane, ha fatto grande notizia l'apertura di Wefood, il primo negozio di eccedenze alimentari in Danimarca. Si tratta di un progetto importante avviato dall'organizzazione indipendente Folkekirkens Nødhjælp, e mirato a combattere lo spreco di cibo in Danimarca e la fame nei paesi più poveri del mondo. Ho deciso di contattare il capo dell'ufficio stampa dell'organizzazione, il signor Per Bjerre, per saperne di più e per avere la possibilità di vivere personalmente questa nuova realtà.
"Undgå madspild" significa "Evita lo spreco alimentare".
Il negozio di circa 300 m2, inaugurato di recente, si trova in Amagerbrogade 151, ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 20. I prodotti che si trovano all'interno sono il risultato di una collaborazione tra Wefood e vari distributori. Alcuni prodotti arrivano infatti direttamente dalle fabbriche, altri invece, vengono ritirati dagli addetti nei supermercati. La merce dunque varia di giorno in giorno perché dipende soprattutto da quello che i supermercati hanno in eccesso. Nel nuovo supermercato nell'isola di Amager si trovano per lo più prodotti alimentari (barrette snack, pane, grissini, brioche), ma anche piante, detersivi, dentifrici, saponi, e con il tempo la merce sarà sempre più varia. Il negozio ha appena aperto, quindi al momento i partner si contano su un po' meno di due mani, ma l'obbiettivo è quello di avviare più collaborazioni possibili (per esempio con la catena di pasticcerie Lagkagehuset, tra gli altri, che butta via molto cibo). Si possono acquistare al massimo 5 prodotti di ogni tipo.
I prodotti di Wefood hanno perso il loro valore di vendita per varie ragioni. Di alcuni la data di scadenza è prossima (ad una settimana dall'esposizione per esempio); altri sono duri al tatto; altri ancora hanno l'etichetta sbagliata, oppure l'imballaggio rovinato. Insomma, tutte ragioni che ne dovrebbero permettere la vendita nei normali supermercati, e invece no, sono troppo brutti! Ci sono delle regole molto fiscali per i supermercati, per cui, anche se la merce è ancora mangiabile (non si rischia di mangiare qualcosa di avariato), non è permesso distribuirla nei vari reparti. Incredibile. Soprattutto se facciamo un po' i conti. In Danimarca siamo 5.447.084 persone e sprechiamo 700.000 tonnellate di cibo per anno, il che vuol dire 128 kg per persona ogni anno. Si tratta di uno spreco equivalente a 11.6 miliardi di corone (1.5 miliardi di euro circa). Il dato italiano non si discosta di molto da quello danese. Allo stesso tempo 800.000.000 persone nel mondo soffrono di fame. Il mondo è ingiusto, e qui, entra in gioco Folkekirkens Nødhjælp, tra le altre (es. Fødevarebanken), che non solo si occupa di sensibilizzare la Danimarca in questione di spreco alimentare, ma anche di aiutare attivamente i paesi poveri nel mondo. L'organizzazione lavora in particolare in Africa (Angola, Congo, Etiopia, Malawi, Sudan del Sud, Uganda, Zambia, Mali), in Asia (Bangladesh, Cambogia, India, Birmania, Nepal), e in Medio Oriente (Siria, Palestina e Libano).
Wefood è nato grazie al lavoro di comunicazione da parte dei volontari di FN attraverso la ricerca di fondi in Facebook. Il progetto ha subito trovato un riscontro così rilevante (1.000.000 di corone di quote personali) che ha potuto essere realizzato. Il negozio conta sul supporto di tanti volontari (una sola persona è assunta). Ci sono da tre a cinque volontari ogni giorno in negozio. Tutti possono diventare volontari e i compiti sono molteplici: organizzazione merce in magazzino e negozio; ritiro merce presso i supermercati e gli enti partner; cassa; comunicazione, etc. Patrona del negozio e dell'organizzazione FN è dal 2011 la Principessa Mary Donaldson (consorte di Federico, il Principe erede), che ha partecipato all'evento di inaugurazione lo scorso 22 febbraio.
Per Bjerre è sicuro che tutta la merce presso Wefood verrà venduta con successo, e spera, insieme a tutti gli altri volontari, che sarà possibile aprire altri supermercati del genere nel resto della Danimarca, e magari anche in altri paese europei.
Lo spreco alimentare è senza dubbio uno dei nèi del welfare state danese, per cui le persone si sono abituate a buttare via il cibo, ma è un atteggiamento relativamente recente, e sviluppatosi nelle città grandi (in questo caso la capitale Copenaghen). Esiste ovviamente una differenza culturale nel rapporto con il cibo in città e in campagna, dove invece si tende ad usare tutto quello che si ha. Non so, in mancanza di dati statistici di questo tipo, se la tradizione di utilizzare prodotti "maturi" per preparare il cibo sia più diffusa in Italia oppure in Danimarca. Sta di fatto che, come in Italia si prepara la passata con i pomodori maturi, in Danimarca si prepara la torta di mele, con la frutta più adulta. Questa non si trova al supermercato, ed è un vero peccato, perché è la più buona per suddetti tipi di preparazione. Insomma, la strategia dei supermercati di riempire gli scaffali con prodotti colorati e splendenti, e quella delle catene (di pasticcerie per esempio) di riempire le vetrine di paste, torte e brioche che poi vengono buttate, a mio avviso è una gran stupidaggine. Non compreremmo lo stesso il cibo al supermercato se fosse meno bello? Non entreremmo in una pasticceria se invece di dieci torte in vetrina, ce ne fossero la metà? Io lo farei, e voi? Mi rendo conto che dietro tutto ciò c'è una strategia di mercato che in qualche modo intrappola il consumatore, ma non ne possiamo fare a meno?
Ovviamente se lo spreco alimentare non ci fosse, non ci sarebbero organizzazioni come Wefood. Io sono grata della loro esistenza, ma sarei ancora più felice se il problema si potesse risolvere alla radice. Meno sbagli e più uguaglianza, perché, come recita il motto di Folkekirkens Nødhjælp, "Vi tror på et liv før døden" ("Crediamo in una vita prima della morte").
A voi che siete a Copenaghen o ci verrete e avete voglia di fare un salto da Wefood, consiglio di noleggiare una bicicletta ed esplorare l'isola di Amager. Partendo da Slotsholmen, e attraversando il ponte Knippelsbro, vi troverete nel quartiere di Christianshavn, dove potete lasciare giù la bici e fare una passeggiata tra i canali fino ad inoltrarvi nella città libera di Christiania. Dopodiché, riprendete la bicicletta e percorrete tutta Amagerbrogade fino ad arrivare al numero 151, dove si trova Wefood. Da lì le possibilità sono molteplici:
- gli amanti della natura, possono pedalare verso la spiaggia di Amager, oppure decidere di attraversare il Parco Amagerfælled;
- gli amanti dell'architettura contemporanea, possono raggiungere il quartiere Ørestad;
- gli amanti della bicicletta, possono continuare fino al villaggio di pescatori Dragør (ci vuole mezz'ora da Wefood). Il percorso per arrivarci è molto semplice e si può decidere di prendere la strada sulla costa, invece di quella interna, così da avere la vista panoramica sull'Øresund.
Se vi va che una guida vi accompagni durante questa escursione alternativa, non vi resta che contattarmi :)