Il blog di a Spasso con Elena

Elvira Mormino organizzatrice di eventi

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Elvira

Elvira è una simpaticissima ragazza di mamma danese e papà italiano. Ha vissuto la sua vita in giro per il mondo, in Lussemburgo, in Italia, negli USA e in Danimarca. Da otto anni vive a Copenaghen dove lavora come organizzatrice di eventi. A Spasso con Elena ha deciso di chiedere a lei di raccontare delle tradizioni natalizie danesi a confronto con quelle italiane. La sua esperienza diretta nei confronti di entrambe le culture ci offre una visione unica su come il Natale viene vissuto e celebrato nei due paesi.

BUONA LETTURA!

~ Quali erano i preparativi nei giorni precedenti al Natale quando vivevi in Italia? Come ti prepari oggi per affrontare le feste in Danimarca? E quali sono in generale le tradizioni danesi legate al Natale? ~

In una famiglia mezza italiana e mezza danese come la mia, il Natale era principalmente di tono danese. Mio padre dalla Sicilia aveva ben poche tradizioni, quindi era più che entusiasta di incorporare il Natale danese nella nostra casa. Il nostro quindi era un Natale danese, interpretato da Siciliani, con tocchi internazionali, presi in prestito qua e là.

Il mio Natale di oggi somiglia molto a quello della mia infanzia. I tocchi siciliani, il whisky nel Gløgg, l’affetto per la Svezia trasmessomi da mia madre, e tutto il resto.

In Danimarca ci si prepara cominciando con il adventskrans, semplice, con quattro candele, una per ogni domenica dell’avvento. Si comincia la prima domenica accendendone solo una, poi due alla seconda domenica, ecc. Oltre alle candele, c’era anche il kalenderlys, la candela con i numeri dall’1 al 24, che bruci ogni giorno corrispondente al numero del mese di dicembre.

Kalenderlys, la candela calendario

La grande differenza, ovviamente, è che da piccola, i miei genitori mi facevano il julekalender, il calendario con i regalini, dall’1 al 24, o con 4 regaloni per le 4 domeniche dell’avvento. La mia mormor, la mia nonna danese, mi ha cucito il mio julekalender, lo ha decorato e ci ha messo sopra il mio nome. Lo appendo sempre ogni anno comunque, anche se oggi non ci metto i regali.

L’albero arriva pochi giorni prima del 24. Spesso lo abbiamo decorato all’ultimo minuto, il 23, mentre il resto della famiglia si occupava del gløgg e delle æbleskiver. Gli impatti siculi ed internazionali del mio Natale si vedono principalmente sull’albero. Tanti danesi vi diranno che le luci sull’albero devono preferibilmente essere di candele, o comunque bianche. Mio padre questo non lo sapeva, e per il primo Natale dei miei genitori comprò una splendida ghirlanda di luci colorate, che lampeggiavano anche…mia madre non disse nulla, e da quell’anno, noi abbiamo luci colorate sull’albero.

Su ogni albero di natale come si deve, ci sono le ghirlande di bandiere danesi, ma sul nostro ci sono anche le bandiere svedesi e europee.

Il presepe da noi c’era e mio padre ci teneva molto. Era grandissimo. Mio padre ne faceva la collezione. Ancora un mio presepe non ce l’ho…in Danimarca non si trovano facilmente, ma ci sto lavorando...

In Danimarca si canta, sempre, anche a Natale. Anzi a Natale si canta ballando (correndo) attorno all'albero. Inni religiosi e canzoni tradizionali. Anche qui, ogni famiglia ha il suo repertorio.

~ Si dà lo stesso valore ai regali in Italia e in Danimarca? Quando ci si scambia i regali in Danimarca? E partecipano tutti? ~

I regali a casa mia si aprono il 24 la sera, dopo cena. In una famiglia internazionale come la mia non ho mai notato grandi differenze tra i regali. I danesi sono molto organizzati, aspetto che mi è diventato chiaro dopo essermi trasferita in Danimarca. Cominciano presto e hanno liste e budget molto definiti. Non vedo la mia famiglia italiana così precisa ed organizzata, ma il cuore e il pensiero sono uguali per tutte le nazionalità. E in famiglia mia partecipano tutti.

~ Babbo Natale è un personaggio presente in qualche modo in entrambe le culture. La Befana però non esiste in Danimarca. Ci sono personaggi presenti nella tradizione danese legata al natale che l'Italia non conosce? ~

In Danimarca, più che Babbo Natale, ci sono i Nisser, gli aiutanti di Babbo Natale, piccoli, scherzosi e anche un po’ biricchini. I bambini lasciano del risengrød (budino di riso) e della birra natalizia in soffitta per il nisse che vive in casa loro.

I nisser hanno anche un ruolo fondamentale nelle decorazioni di natale, sull’albero, in giro per la casa che si arrampicano ovunque.

~ Quali piatti tipici consumavi con la tua famiglia in questa occasione in Italia? Quali in Danimarca? E quali sono in generale le tradizioni culinarie danesi legate a questa festività? ~

I danesi mangiano tanto a Natale. In questo momento sto organizzando un julefrokost con un’amica. Ogni danese ha in media almeno 2-3 julefrokost, se non di più, e tradotto letteralmente significa pranzo di natale. È più che altro un’abbuffata che si estende tra pranzo e cena, e dove si serve di tutto: aringa, di almeno 3 tipi diversi, il salmone, le fiskefrikadeller (polpette di pesce), fiskefilet (pesce fritto), il leverpostej (paté) caldo con il bacon e i funghi sopra, le frikadeller (polpette di carne), il maiale in tante splendide forme diverse: salsiccia, arrosto, ecc., il cavolo, e qui dipende da dove uno viene, a scelta rosso, verde o bianco, patate ovviamente, e un miliardo di altre cose. Il tutto servito ovviamente con birra, natalizia preferibilmente, e snaps, tanto snaps!

Il 23 la sera, dopo cena, si beve il gløgg, come lo faceva il mio morfar, il mio nonno danese, con un tocco di whisky, e le æbleskiver, le frittelle tradizionali danesi, servite con lo zucchero a velo e la marmellata di frutti rossi.

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Æbleskiver, le frittelle con le mele

Il 24 si mangia l’oca, con cavolo rosso, le patate in due modi, perché in famiglia c’è chi le preferisce caramellate e chi solo bollite.

A mia madre non piace il riso, quindi niente ris à l’amande. Invece da noi si serve la mousse al cioccolato, ci piace. Ma la tradizione del mandelgave resta nel regalo a chi trova la mandorla.

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Risalamande o riz à l'amande: riso, latte, panna montata, mandorle e salsa di ciliegie.

Si mangiano anche tantissimi biscotti, fatti in casa se possibile. Qui dipende da ogni famiglia quali si fanno. Da noi: klejner, vaniljekrans, finskbrød e jødekager.

Ma il piatto principale dei danesi a Natale (anche se non in casa mia) è il risengrød, il budino di riso, servito con burro e cannella sopra.

~ La parola “hygge” si addice particolarmente allo spirito natalizio danese. Vuoi spiegarci che cos'è “hygge” e come viene realizzato? Hai mai vissuto lo stesso hygge in Italia? ~

La migliore definizione che ho trovato per hygge è questa: “A complete absence of anything annoying or emotionally overwhelming; taking pleasure from the presence of gentle, soothing things” (liberamente tradotto: "assenza totale di qualsiasi cosa fastidiosa o emotivamente coinvolgente; il godere della presenza di cose delicate e rassicuranti"). Per me hygge è la candela, il fuoco nel camino, la coperta sul divano, una pace rassicurante, creata in compagnia.

In Italia l'hygge in questo modo, con questi toni, non c’è, non perché la gente non si riunisca con affetto, ma, personalmente, credo si tratti di intensità: in Italia le emozioni sono più evidenti e discusse, in Danimarca invece l'hygge è più sobrio…più delicato. Per compensare il tasso di alcolemia dei julefrokost!

~ C'è una stanza nella casa italiana in cui più delle altre si sente il clima natalizio? Quale? E in Danimarca? ~

In Italia le emozioni, natalizie e non, si sentono in cucina. Ma in Danimarca, il Natale è in salotto, con le candele, l’albero e lo stereo con le canzoni di natale. 

~ Se dovessi usare due parole per riassumere il Natale in Italia e in Danimarca, quali useresti? ~

Il Natale italiano da noi è il presepe. Il Natale danese è l’odore dell’abete, le candele e tanto cibo.

~ Come si festeggia il capodanno in Danimarca? ~

Con gli amici! Con tanto cibo e alcol! In casa preferibilmente, un gruppetto attorno alle 10 persone. Con il discorso della regina prima di cena. Con il coro di DR (la RAI danese) che a mezzanotte canta. Con il salto nel nuovo anno, si salta fisicamente dal divano! Con tanti fuochi d’artificio. E con il pakkeleg, il gioco dei pacchi. Ognuno porta 2 pacchettini, cose scherzose, divertenti o inutili, di un budget minimo. Tutti i pacchi vengono messi al centro del tavolo e si gioca con i dadi. Primo giro, chi tira un 6 (le regole cambiano a seconda) può prendere un pacco. Finisce quando i pacchi al centro del tavolo sono finiti. Secondo giro, chi tira un 6 può rubare un pacco ad un altro. Qui c’è un timer e quando suona c’è chi ha pacchi e chi no. Ma per esperienza, i regali se li portano raramente a casa, e quindi l’oste, se li ritrova tutti, e se è come me, li ricicla per l’anno dopo :D

Che siate in Italia, in Danimarca o altrove; che festeggiate "all'italiana", "alla danese" o in un altro modo, A Spasso con Elena vi augura un buon Natale e un felice anno nuovo!

Ci vediamo l'anno prossimo! 

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