Il blog di a Spasso con Elena

Un pomeriggio al Copenhagen Contemporary (programmazione 2017)

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Il Copenhagen Contemporary è un'istituzione indipendente fondata nel 2015. Dalla scorsa estate e ancora per poco (fino al 31 dicembre) ha sede in uno dei padiglioni bianchi a Papirøen, proprio accanto al conosciutissimo Street Food. Al momento ospita quattro progetti di arte contemporanea: Inverted Birth di Bill Viola; Ex situ. Samples of Lifeforms di un gruppo internazionale di artisti; Wish Tree Garden di Yoko Ono; e A View From the Present 1-13 di Pettersen & Hein. Ho visitato il centro qualche giorno fa quando c'erano un paio di opere in più che vi voglio raccontare.

The Clock (L'orologio) dell'artista statunitense Christian Marclay è un montaggio di scene da migliaia di film. Hook e The Terminal di Spielberg, Pulp Fiction di Travolta, le battute di Stanlio e Ollio. Ogni scena ha qualcosa a che vedere con il tempo. Due cose mi hanno paralizzata partecipando all'installazione video. La prima è il venire a conoscenza della durata dell'opera: 24 ore. La seconda è scoprire che il tempo del "film" coincide con il nostro. Le lancette sulle 15:10 dell'orologio a muro nella scena proiettata corrispondono alle 15:10 del mio orologio da polso nella sala del CC. La corrispondenza tra il tempo dell'esperienza dello spettatore e quello della proiezione è incredibile. L'opera è un orologio a tutti gli effetti. È il frutto di una profonda riflessione legata al tempo che scorre. Per enfatizzare il progetto, prima di essere riconsegnato alla galleria White Cube a New York, il CC ha deciso di proiettarlo per 48 ore senza pause permettendo l'accesso a chiunque lo desiderasse.

Nel buio di un'altra stanza ho trovato, al centro, appoggiata alla parete, la monumentale tela-video di Bill Viola. L'immagine di un uomo, l'esecutore Norman Scott, rappresenta tutti noi nell'installazione Inverted Birth. Si fa menzione di "nascita" nel titolo, "nascita invertita", "capovolta", "rovesciata". Morte? L'una e l'altra vengono messe alla luce attraverso un'interpretazione iperrealistica. Nella prima parte del video, un uomo è in piedi, immerso nel buio, a petto nudo, veste dei calzoni ed è cosparso di liquido nero. Gradualmente il liquido comincia a fluire verso l'alto con velocità crescente. Prima è nero, poi rosso, bianco e alla fine diventa limpido come l'acqua. I colori contrassegnano le trasformazioni violente dell'essere umano, dalla nascita alla morte alla rinascita, e gli elementi essenziali della vita: la terra, il sangue, il latte, l'acqua e l'aria. Alla fine l'uomo si sveglia, quanto il buio diventa luce. Il passaggio da nascita a morte viene quindi invertito giacché, come ha osservato l'artista, citando Zhuāngzǐ (filosofo cinese), "La nascita non è un inizio, la morte non è una fine".

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Bill Viola, Inverted Birth, 2014, Foto di Kira Perov, dalla pagina ufficiale del CC.

Mechanical Pig (Maiale Meccanico) di Paul McCarthy è una scultura-macchina che riproduce quanto più realisticamente possibile un animale, ma non nasconde il fatto che quest'ultimo sia comandato, nel meccanismo respiratoio, per esempio. Il maiale è sdraiato sopra ad una cassa meccanica che lo "tiene in vita". Dorme e mentre lo fa la macchina gli regola il respiro. Una critica ai cartoni animati di Walt Disney, all'amoralità dell'industria cinematografica, alla società consumistica americana, all'ipocrisia politica, un'installazione che si veste di un ulteriore spessore in Danimarca, dove il riferimento è di nuovo economico. Il paese è leader nell'allevamento ed esportazione di suini.

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Paul McCarthy, Mechanical Pig, 2004-2010.

Infine, noterete che sul piazzale davanti all'entrata del CC ci sono degli alberelli con appesi dei biglietti contenenti dei messaggi. Si tratta dell'installazione Wish Tree Garden (L'Albero dei desideri) dell'artista giapponese Yoko Ono. L'opera è stata realizzata specificatamente per il CC. Un giardino di lillà, cornioli, meli, magnolie e ciliegi che acquisisce una dimensione poetica poiché chiunque lo desideri può scrivere un messaggio e appenderlo ad uno dei tanti rami. Che cosa è richiesto scrivere? Ce lo svela il titolo dell'opera: il nostro desiderio, quello più grande. I desideri verranno innanzitutto raccolti tutti e inviati all'artista. Dopodiché saranno spediti al memoriale dedicato a John Lennon The Imagine Peace Tower, vicino a Reykjavík, in Islanda.

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