Il blog di a Spasso con Elena

L'isola di Ærø

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Era da molto tempo che desideravo visitarla: Ærø, una delle circa quattrocento isole danesi. Appartiene all'arcipelago di Fiona meridionale, la cui formazione è dovuta ad un importante innalzamento del livello del mare avvenuto dopo l'ultima era glaciale (terminata circa 11700 anni fa). È interessante sapere che Ærø era costituita in realtà da due isole, tra le quali c'era una distesa d'acqua chiamata Gråsten Nor. Nel 1856 le due isole sono state collegate per mezzo di una diga e tutta l'area è stata drenata nel giro di ventiquattro anni. Oggi Gråsten Nord è una grande zona di prato che vale la pena di essere visitata per ammirarne flora e fauna presenti.

A seguito di vari ritrovamenti (sepolture e fortificazioni) risalenti all'anno 1000 si può constatare l'attività dell'isola già in epoca vichinga. Dal 1300 al 1864 Ærø è stata sotto il dominio del ducato tedesco di Slesvig.

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Il viaggio verso Ærø

Di due treni, un traghetto e qualche tratto in bici è consistito il viaggio per arrivarci. Ærø non si raggiunge di certo in un battibaleno e c'è da pianificare i vari cambi ed acquistare i biglietti per ciascuna tratta in anticipo. Un modo per rendere l'arrivo ad Ærø un po' meno faticoso è spezzare il viaggio in due, così come abbiamo fatto noi - scelta presa anche per poter fermarci una notte a Svendborg (in Fiona) e visitarla con calma. Insomma, un viaggio che se si potesse, rifarei totalmente in bicicletta (eccetto attraversare il ponte Storebælt, dove non è consentito il passaggio su due ruote) perché non è ideale avere bici, bagagli, rimorchio per bambini e quant'altro al seguito quando si conta di effettuare la maggior parte degli spostamenti con i mezzi di trasporto. Ma di questo vi parlerò magari in un'altra occasione. Sicuramente avrete intuito che non abbiamo la macchina: per ora ci continuano a bastare le nostre biciclette.

Che cosa vedere

Ærø è un'isola incantevole con i suoi piccoli centri medievali, le sue spiagge dall'acqua cristallina e le sue casette colorate. A continuazione vi lascio i luoghi che ho visto e che credo valga la pena visitare.

Natura

Ærø offre tantissime possibilità per gli amanti della natura. Tra le altre località, consiglio una fermata presso la scogliera Voderup Klint. La discesa indisturbata verso la spiaggetta di sassi da dove ammirare il profilo della scogliera ha qualcosa di favoloso. Al ritorno salendo per raggiungere le bici mi è sembrato di essere già stata in quel posto. La realtà è che l'avevo precedentemente vissuto attraverso i dipinti della colonia dei pittori di Fiona, e che, per altro, mi hanno portata a ricordare anche la natura celebrata dalla colonia dei pittori a Christiansø (un'altra isola danese).

Molti si innamorano di Ærø per le sue spiagge raccolte e poco affollate e per l'acqua cristallina. Non si può di certo mancare di fermarsi presso le spiagge di Ærøskøbing e Marstal per una giornata all'insegna del relax o dello sport (a Marstal si può per esempio noleggiare un kayak per esplorare i dintorni) in combinazione con una passeggiata per ammirare le tipiche "badehuse". Si tratta delle iconiche casette lungo la spiaggia. Ce ne sono ben novanta in tutta l'isola e cominciarono ad essere costruite nel 1920. Sono semplici rifugi privati dove trovare un po' d'ombra, mangiare un boccone e certamente fare il cambio costume senza mostrare le chiappe a tutti!

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Storia

Il modo migliore per scoprire la storia dell'isola è visitando i piccoli centri medievali di Ærøskøbing, Marstal e Søby. Ciascuno di questi avrà il potere di portarvi indietro nel tempo. Ho trovato Ærøskøbing particolarmente interessante dal punto di vista architettonico perché essendo più estesa delle altre due offre più possibilità di ammirare case vecchie, chiese, stradine. Pensate che lì, in via Søndergade, si trova la casa in assoluto più vecchia dell'isola. Si tratta della casa Philip Koch in origine di proprietà di Bertel Erichsen, un mercante di Ærø. La porta di ingresso della costruzione sembra essere la più vecchia porta a battente ritrovata in Danimarca. Questo tipo di portone era comune in quell'epoca e lo fu fino alla metà del 1700. Grazie all'espansione successiva del porto e all'arricchimento degli abitanti, sono state costruite sempre più case che ricordano nello stile quelle del sud Jutlandia. Le vecchie case a Marstal, Søby e Ærøskøbing sono a graticcio e con la facciata rialzata o frontespizi. Merita qualche cenno ulteriore il portone della casa di Philip Koch che è stato originariamente conservato con sangue di bue. A quel tempo, la gente apprezzava usare una massima/citazione da collocare sulla porta d'ingresso. Questo fu anche il caso di Bertel Erichsen che utilizzò la parafrasi dal Salmo di Davide (127): "Den som sin næring har vil med Gud og æren se sig til når hånd til arbejd går af sted beder Herren følge med".

Ad Ærøskøbing consiglio anche di visitare Ærø Museum per avere una panoramica storico e culturale sulla vita ad Ærø in passato ed oggi.

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Storia marittima

La storia marittima si respira in tutta l'isola di Ærø, specialmente a Marstal, che è stata la più importante città marittima danese dopo Copenaghen. Ancora oggi vi risiedono e sono operativi la scuola di navigazione ed il cantiere navale. Per assaporare il passato delle genti di mare, abbiamo visitato il museo marittimo. Spiccano i dipinti molto belli del pittore Groenlandese J. E. Carl Rasmussen, che immortala momenti critici della vita in mare, spiegando così la maestria nel dipingere dovuta alla buona conoscenza delle barche e del comportamento del mare, nonché scene di vita groenlandese a documentazione delle abitudini e tradizioni locali. Presso il museo marittimo di Marstal abbiamo avuto il piacere di ripercorrere la storia marittima danese tra reperti di viaggio, bottiglie impossibili e ricostruzioni di navi. Un esempio tipico di bottiglia impossibile è quella con un'imbarcazione al suo interno. Così si chiamano perché la bocca della bottiglia non sembra permettere l'ingresso dell'oggetto contenuto all'interno, ma ci sono tecniche ormai molto avanzate per riuscirci.

A pochi passi dal museo si trova il porticciolo turistico, dove consiglio di fare due passi, se non altro per acquistare del pesce fresco o mangiarlo presso il ristorante con camera di affumicatura.

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A misura di bicicletta

Ærø ha una superficie di 88 km², il che la rende ideale per chi ama esplorare in bicicletta. Considerate che bastano tre/quattro ore per pedalare lungo tutta la costa dell'isola e un'ora e mezza è sufficiente per spostarsi da un estremo all'altro dell'isola (esempio: da Søby a Marstal). Ci sono piste ciclabili in tutta l'isola e vi garantisco che è semplicemente fantastico utilizzarle. Procuratevi una buona mappa e lasciatevi trasportare dalla quiete e dalla bellezza del paesaggio lungo le piste ciclabili.

Ærø è tra l'altro un buon punto di partenza per visitare l'isola di Fiona e il resto dell'arcipelago di Fiona meridionale. Lo si può fare prendendo il traghetto da un'isola e l'altra. Un esempio di gita gita giornaliera che abbiamo fatto durante il nostro soggiorno ad Ærø e che consiglio è stato pedalare da Marstal a Søby. Da lì abbiamo preso il traghetto per Faaborg, dove siamo rimasti per tutto il pomeriggio. In serata siamo tornati indietro. In questo modo ci siamo spinti oltre il perimetro di Ærø, ma siamo anche riusciti a tuffarci nella pace dell'isola. Tra le altre cose, abbiamo raggiunto Søbygaard, l'unico maniero conservato dal tempo in cui l'isola era sotto il dominio del ducato tedesco di Slesvig; comprato per strada una buonissima marmellata fatta in casa a base di fragole e rabarbaro e ci siamo imbattuti in numerosi "lopper". Vi giuro che non ne ho mai trovati così tanti! Per chi non sapesse di cosa si tratta, i "loppemarkeder" sono i mercatini delle pulci. Ad Ærø sono prevalentemente di natura spontanea e gestiti da privati presso le loro case.

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